Parte il conto alla rovescia per il nuovo Stadio Flaminio. Nei prossimi giorni il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, incontrerà il presidente della Lazio, Claudio Lotito, per affrontare i punti chiave della trattativa tra Campidoglio e società biancoceleste. L’obiettivo è definire i passaggi successivi verso la realizzazione del nuovo impianto, che sorgerà sulle fondamenta dello storico stadio progettato da Pier Luigi Nervi, ormai in disuso da oltre dieci anni.

Il progetto punta a restituire vita a un luogo simbolico della Capitale, trasformandolo in una struttura all’avanguardia da 44mila posti, riservata ai tifosi laziali. Un vero e proprio gioiello architettonico tra il Tevere e i Monti Parioli, a due passi dall’Auditorium e da Ponte Milvio, cuore pulsante del tifo biancoceleste. L’investimento previsto è di circa 440 milioni di euro, una cifra che potrebbe rilanciare non solo le ambizioni sportive della Lazio — reduce da una stagione difficile e senza coppe europee — ma anche il valore stesso del club.
Un progetto che ridisegna l’intero quartiere
Il confronto tra Gualtieri e Lotito non verterà solo sulla costruzione dello stadio, ma su un piano più ampio di riqualificazione dell’area del Flaminio. Tra i temi in discussione figurano la realizzazione dei parcheggi per gli spettatori — la cui collocazione non è ancora stata decisa — e una serie di nuove opere urbanistiche destinate a cambiare il volto del quartiere.
Nell’ambito della trasformazione, un ruolo centrale avrà il complesso residenziale di via Guido Reni, che sorgerà al posto delle ex caserme. Il progetto prevede anche la creazione del Museo delle Scienze, finanziato con circa 60 milioni di euro provenienti dagli oneri concessori per le nuove costruzioni. A completare il piano, l’ampliamento del Maxxi e un nuovo ingresso per l’Auditorium, a rafforzare l’identità culturale dell’area.
Diritto di superficie e prossimi passi
L’amministrazione capitolina appare favorevole a concedere alla Lazio il diritto di superficie sull’impianto, in attesa della formalizzazione degli atti necessari. L’incontro tra Gualtieri e Lotito servirà anche a chiarire le modalità di utilizzo dello stadio, che non sarà limitato alle partite della squadra biancoceleste.
Tra le ipotesi, infatti, c’è quella di un uso continuativo dell’impianto durante tutto l’anno, con eventi, spettacoli e concerti. Un’idea che, se da un lato aumenterebbe la sostenibilità economica del progetto, dall’altro solleva preoccupazioni per la viabilità e l’impatto sul quartiere, già oggi soggetto a forti congestioni tra Flaminio, Villaggio Olimpico, Parioli e corso Francia.
Le sfide della viabilità
La presenza di un impianto da decine di migliaia di spettatori imporrà una profonda revisione della mobilità nell’area. Le istituzioni dovranno trovare un equilibrio tra le esigenze dei residenti e le potenzialità economiche e sportive del progetto, evitando di ripetere i problemi di traffico e rumore che negli anni Ottanta e Novanta avevano accompagnato i grandi concerti o le partite della Nazionale di rugby al Flaminio.
In sintesi, il nuovo stadio della Lazio non è solo un progetto sportivo, ma un tassello strategico nella trasformazione urbana del quadrante nord di Roma: un intervento che, se gestito con equilibrio, potrebbe coniugare innovazione, memoria storica e sviluppo sostenibile.

